Un bell’articolo estratto dal numero di Marzo 2021 della rivista “Marinai d’Italia” a firma di Paolo Giannetti Socio del Gruppo di Arezzo
Lo avreste mai pensato che le uniformi dei marinai, così simili fra loro, abbiano un’origine comune? Quale è il loro significato? Tante curiosità in merito ai componenti del vestiario di questa particolare divisa.
Le uniformi da marinaio presentano caratteristiche di forma similari in tutte le marine del mondo, legate tradizionalmente all’uso che se ne faceva nella marina velica. A parte le differenze di tessuto, in funzione della stagione o delle condizioni meteorologiche presenti, le fogge sono ancora oggi abbastanza simili fra le varie marinerie a significare lo stretto legame ancor oggi esistente fra tutti coloro che solcano i mari.
Tradizionalmente le fogge delle tenute dei marinai hanno molti aspetti in comune in tutte le marine mercantili e militari del mondo, a causa dell’uso specifico che richiedeva praticità e facilità di reperimento dei materiali per confezionarle. A esempio il tipico cappello di paglia, spesso corredato da un nastro, accessorio che rimase in auge per secoli. Il cambiamento avvenne tra il XVIII e il XIX secolo con la creazione di truppe regolari a bordo delle navi, decisione che rese necessaria una maggiore standardizzazione dell’uniforme. Ci sarebbe veramente molto da raccontare, ma oggi parlerò di quelle in uso nella marina italiana, accennando però ad alcune curiose differenze presenti nelle altre Marine.
Iniziamo dall’alto, con il Berretto
Comunemente chiamata “pizza”, per la sua tipica forma schiacciata, è forse l’accessorio più distintivo della divisa da marinaio, talvolta indossato con diverse inclinazioni a seconda della moda del momento. Questo copricapo sostituì definitivamente ai primi del ‘900 il tradizionale cappello di paglia. La forma tonda e piatta non era casuale ed era studiata per ridurre la possi¬bilità che volasse dalla testa in casi di forte vento. Per rinforzare la sicurezza il berretto era (ed è) corredato da un nastrino sottomento. La sua origine potrebbe risalire agli Stati Uniti ed era rigorosamente impermeabilizzato con delle cere per resistere alle intemperie. Sul berretto era collocato un nastro nero, che riportava il nome della nave di appartenenza, un’usanza ancor oggi seguita da molte marine. Inizialmente ne esistevano due versioni, l’invernale di color scuro e l’estiva di color bianco, come per le relative uniformi. Nel 1974 la Marina militare italiana abrogò il berretto con fodera nera invernale, sostituendolo prima con quello estivo (con fodera di tela bianca) e poi con quello con copertura di plastica bianco
Il Solino
Anticamente i marinai imbarcati portava¬no delle folte chiome e usavano tenere i capelli, spalmati di grasso (“impeciati”), raccolti in codini. Ovviamente il grasso sporcava il dorso delle casacche (dette in gergo “camisacci”), per cui iniziarono a portare sul collo un fazzoletto o un pezzo di stoffa che con il tempo diventò di uso comune tra tutti i marinai del mondo Successivamente ai fazzoletti furono aggiunte delle guarnizioni e colori distintivi: nacque, così, il solino.
Sebbene sia sempre più difficile vedere un marinaio in uniforme per strada, la sua divisa può essere osservata durante la visita a bordo di una nave o nei Comandi a terra della Marina militare e delle Capitanerie di Porto. I marinai italiani hanno sul solino due strisce bianche parallele che corrono lungo tutto il bordo. Il motivo non è chiaro. Una teoria, poco probabile, è che stiano a ricordare due flotte (?) sconfitte in mare, un’altra è che in origine le due bande bianche servissero a riconoscere il marinaio imbarcato (due righe) da quello destinato a terra, che ne aveva una sola; la stessa regola per il numero di ban¬de valeva per il fondo delle maniche. Sugli angoli del solino sono presenti le stellette a cinque punte, uno dei simboli della Repubblica Italiana, segno distintivo dello status di militare comune a tutti i membri delle Forze Armate.
Marinai inglesi.
Notare le differenze sul solino e sull’uso del fazzoletto.
Ancor oggi il fazzoletto di seta nera, nella marina inglese, scende sul petto a fiocco in segno di lutto
per la morte del grande ammiraglio Nelson avvenuta sul ponte delia NMS Vìctory durante la battaglia di Trafalgar,
colpito da un guardia marina francese della nave Redoutable
Una curiosità
I solini dei marinai del mondo non sono tutti uguali. Per esempio il solino italiano è di colore blu mentre quello dei marinai statunitensi è bianco. Quello tedesco è di color nero con tre filetti come quello dei marinai inglesi. In particolare per questi ultimi i tre filetti ricordano le tre grandi vittorie di Horatio Nelson: Abukir, Copenaghen e Trafalgar.
Il Cordino
Non ultimo il “cordino”, un residuato della cimetta, a cui veniva legato il coltello in dotazione a tutti i marinai. Erroneamente è chiamato da alcuni “lutto di Nazario Sauro”, in quanto nacque la leggenda che fosse nato come un tributo al martire della prima guerra mondiale, impiccato dagli austroungarici a Pola il 10 agosto 1916.
In realtà la sua origine è molto più antica e risale al periodo velico, quando i marinai tenevano sempre a portata di mano un coltello per tagliare vele, sartie e cime varie; per evitare di perderlo e tenere le mani libere, lo tenevano assicurato alla cintura o portato a tracolla con una cimetta (cordino). L’uso del coltello, che nel tempo aveva trovato un diverso alloggia¬mento nella divisa, fu abolito nel 1925, ma il cordino rimase come parte dell’uniforme, arrotolato nel dovuto modo a un fazzoletto nero piegato “a salsiccia” sul petto. L’origine del fazzoletto sembra derivare dall’uso che ne veniva fatto per le pulizie di cannoni o per fasciarsi… le ferite.
Il Camisaccio
Al di sopra del corpetto bianco, nella parte superiore della divisa ordinaria sia inver¬nale sia estiva, i marinai indossano una ca¬sacca a maniche lunghe con scollo a V, con un laccetto dove fissare il fazzoletto con il cordino. A differenza di quella invernale, il camisaccio estivo ha in dotazione fissa il solino, e presenta alle maniche dei polsini. Esso presenta il vantaggio di poter essere sfilato velocemente essendo privo di bottoni o lacci da sciogliere. Sulla manica sinistra in alto sono cuciti i gradi e le categorie di appartenenza del marinaio, che ne differenziano l’impiego a bordo.
Infine i Pantaloni a campana
Guardando dei vecchi filmati, vi sarete forse probabilmente domandati il perché della forma dei pantaloni dei marinai a zampa di elefante. Il tipico taglio dei pantaloni con le estremità “svasate” (ricordate “Corto Maltese”) era utilizzato per permettere di arrotolarli senza difficoltà per il lavaggio della coperta, normalmente fatto nella marina velica a piedi nudi. Inoltre, sul davanti, poteva essere aperta una pattina che facilitava l’espletamento delle… funzioni organiche. Si sa, su una nave tutto era più complicato e ai tempi della marina velica molti dei bisogni erano fatti nella delfiniera a prora e, quindi, ridurre cinture e bottoni rendeva più facile la svestizione. Oggigiorno i vecchi e comodi pantaloni con la pattina centrale sono stati sostituiti da quelli più moderni dotati di zip e bottoni… e la caratteristica foggia è stata ormai abbandonata.
Lascia un commento