Il cielo azzurro incombe sulla montagna brulla, un sole splendido esalta il bianco della neve che illumina il grigiore come fosse un quadro di macchiaiolo.
I massi nel torrente coperti dalla coltre nivea ne punteggiano la superficie, lo scorrere dell’acqua sotto un sottile strato di ghiaccio porta sul suo dorso bolle d’aria che scompaiono alla fine della vitrea copertura e i ciottoli sommersi colorano arlecchinamente il fondo.
L’aria gelida è pura e incontaminata, attraverso essa i sempreverdi sembrano esaltarsi su una immagine di natura morta.
Alzo il capo e il fiato fattosi vapore sale come fosse fumo di camino, i brividi mi percorrono la schiena e solo il pensiero di un alito caldo li sopisce.
Ma perché allontanarmi da quest’opera meravigliosa.
Dario Bilotti
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