Anto’, saluta a Mammà, Comandata a Taranto 2014

Lasciata la “turbinosa” davanti all’officina di Cicciano mi sono imbarcato sull’ammiraglia e con il pilota ci siamo diretti a casa di Mauro, dove abbiamo atteso l’arrivo di Giuan.
Salutata Manuela è iniziato il viaggio. Solito percorso attraverso la bellissima Italia fino a quando, e mal ce ne incolse, decidiamo di imboccare la Salerno-Reggio Calabria. Lucio e Graziella sono partiti da Firenze dopo noi e ci seguivano a circa 200 km, decidendo di tagliare per Bari. Giancarlo e Silvana facevano corsa a se’ sull’adriatica e Pippo ha deciso di partire tardi e di attraversare lo stretto a mezzogiorno. Dopo qualche km della famigerata SA-RC è cominciata una coda a dir poco strana . Con furbizia tutta italica infatti operai rattoppavano il manto stradale a mezzogiorno in pieno orario di punta, sotto un sole cocente che probabilmente ha continuato a seccare i cervelli.
Finita la coda un bell’acquazzone ci ha accompagnato per un bel tratto.
Telefonicamente Giancarlo ci ha avvertito che ci avrebbe atteso all’albergo mentre Lucio ci aspettava davanti a Mariscuola per conoscere assieme a noi il Mrs Nuzzo in anteprima. Era anche desiderio di Mauro prendere accordi con il premiato per l’indomani, ma visto il ritardo il Nuzzo prendeva la via di casa. Giunti a Mariscuola e consumato un caffè ci siamo diretti a Pulsano Sur Mer. La macchina di Pippo si è fermata per avaria a Sibari, è ripartita e si è rifermata. In forse la sua presenza. Giunti all’albergo e prese in consegna le chiavi delle stanze, giusto il tempo di rinfrescarci un po’ e ci siamo recati a mangiare. Purtroppo Pippo ci ha avvertito che avrebbe dormito a Sibari e che, non facendo in tempo, sarebbe tornato a casa. Peccato l’avremmo rivisto volentieri. Dire che la notte è passata bene è un eufemismo, più che meglio, vista la stanchezza. E arriva il sabato mattina. Giungiamo a Mariscuola alle 09,10 che il campaccio è già stracolmo di ospiti. Ultima novità l’accentramento a San Vito, oltre al corso normale i marescialli, anche i corsi di tutto il personale che normalmente veniva addestrato a Maricentro.
Effettivamente il colpo d’occhio è stato favoloso, con tutte quelle divise schierate come ai vecchi tempi. Ma il bello doveva ancora avvenire. All’ingresso dei gonfaloni ho trattenuto a stento una grossa risata. Quello del comune di Taranto era accompagnato da due vigilesse, iper tappate da vamp. Una di queste, alta un c…o e una ciabatta e piuttosto in carne, aveva un tailleur che non la fasciava, la comprimeva, e ho temuto che se avesse respirato più forte e se fosse partito un bottone sarebbe stata incriminata per omicidio colposo. Probabilmente per infilarsi le scarpe con tacco 20 e con una suola spessa 4 dita avrà usato una scala. Dato l’equilibrio precario sembrava camminasse sulle uova. Mi pare pure d’aver visto un pesante trucco facciale, tipo Belfagor.
Dopo le allocuzioni di rito e la consegna dei premi, tra cui quella di Mauro, il solito
” LO GIURO” e la salva dei fucilieri ha suggellato comunque una bella cerimonia.
Ogni anno che passa trovo che l’urlo degli allievi sia sempre più emozionante, e se prima mi si rizzavano i capelli ora anche i peli delle braccia.
E’ iniziata la parata e qui non ho retto , mi sono dovuto allontanare per non farmi prendere per scemo perché ho cominciato a ridere a crepapelle. Al passaggio di una compagnia, in pieno “ATTENTI A” una signora ha urlato, presumo al suo figliolo,” Anto’, saluta a Mammà” Una risata mi è salita dallo stomaco e l’ ho trattenuta a stento almeno fino a quando mi sono allontanato.
Qualcuno se n’è accorto e mi ha chiesto se le lacrime erano per l’emozione.
Dopo la foto di rito e quattro chiacchiere con il premiato è avvenuto lo scambio dei crest e la consegna dei foulard e un simpatico omaggio per Rino da parte di Moreno, che pur assente era spiritualmente con noi. Altra novità l’invito a uscire dalle scuole a fine cerimonia. Non so se fosse previsto un buffet come gli anni passati, al quale comunque non avremmo partecipato, ma sentimento comune è stato questa mancanza di tatto, come se rompessimo le scatole con la nostra presenza. Stiamo già pensando al cinquantennale, ma se questi sono i presupposti ci si prospetta un sentiero con molta salita. A meno che cambino le cose, speriamo in meglio.
Nell’hotel dove si alloggiava, combinazione. c’era una ragazzina in divisa che parlando con la mamma al telefono ha dichiarato con orgoglio,“adesso sono un marinaio a tutti gli effetti” e idealmente mi sono catapultato indietro negli anni e della felicità che mi coinvolse al mio giuramento. Fortunatamente la serata si è resa simpatica con una nuova conoscenza. Un amico di Giancarlo, ora anche amico nostro, andato in pensione come primo maresciallo di nome Sergio Longo. Dopo essere passati da casa sua e rimembrato vecchi tempi e conoscenze comuni, ci ha portato a cenare in una masseria e offrendoci pure il pasto. Cara persona anche Lilla ,la sua signora, che ci ha accolti in casa e ci ha trattati come amici di lunga data. Il passato comune è un buon viatico per conoscenze e rapporti interpersonali. Un grazie è più che doveroso.
La permanenza in Puglia nel giorno successivo, dopo l’arrivederci a Lucio e Graziella, ci ha portato a Ostuni, la città bianca, e un satollante pranzo in una masseria di Ostuni Beach. Prima del ritorno in albergo nel pomeriggio inoltrato una doverosa sosta dal ns. produttore di olio d’oliva preferito in quel di Alberobello. L’unica pecca della trasferta sono stati i quotidiani acquazzoni che hanno rinfrescato esageratamente l’aria. Perlomeno sono serviti per farci riposare adeguatamente.
Poi purtroppo la breve vacanza è terminata e abbiamo ripreso la via di casa. Viaggio di ritorno allegro e stancante, ma una cosa è certa : è da rifare anche l’anno prossimo e magari con le consorti.
Vedremo.

 Dario Bilotti

 

timone

Condividi l'articolo

Condividi l’articolo su WhatsApp


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *