Dolce galletta – Enzo Arena

Gallette1
 
Vi ricordate, cari amici marinai, le gallette?
Vituperate o dimenticate, diventavano protagoniste quando c’era aria di burrasca. Il nostromo le tirava fuori a pacchi dalla cambusa e le metteva a disposizione di tutti in mensa equipaggio.
Non c’era una distribuzione. Ognuno poteva servirsi senza limite.
Con burrasca in corso quasi nessuno pranzava. Con la nave che “ballava” non era il caso di cucinare.
La galletta era l’unica consolazione perché comunque era opportuno non lasciare lo stomaco vuoto.
La galletta salata fa parte dei nostri ricordi tra le burrasche ma non per questo merita di essere dimenticata.
Dolce galletta mia,
anzi salata.
Sola compagna
delle notti in mare,
quando improvvisa
mi infuria la burrasca
e la mia nave
riprende il lamentare.
Tutto è diverso
ora giù in cucina,
non c’è nessuno
in quadrato a chiacchierare.
Penso alla calma,
si stava meglio prima.
Sbatte una porta
ed urla questo mare.
Non penso a boschi,
montagne o prati in fiore.
Aspetto un mare
che si sa calmare.
Cerco intanto un ridosso,
e una galletta.
…scusa galletta mia
vado a raccare.
 
Enzo Arena Enzo Arena

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