Sottocapo di picchetto

Il primo anno è finito, mi sono classificato come sempre a metà della graduatoria, la promozione a scelto è arrivata e sono stati decisi i ruoli di guardia per il secondo anno.
Capo Ceglie vorrebbe che gli allievi graduati fossero scelti tra i più alti del corso; a parte il fatto che sarebbe immeritato, ma poi francamente non mi ci vedo proprio a sorvegliare (è questo che dovrei fare?) un gruppo di allievi del primo anno. Sarebbe appagante avere il ruolo di sottocapo di picchetto e come a leggermi nel pensiero sono stato accontentato.
Mi vedo già armato di MAB, mettere in fila le sentinelle e accompagnarle in giro nel comprensorio delle scuole a dare il cambio. Non so perché, ma il solo pensiero di avere una sorta di potere nei confronti di ragazzi più vecchi di me mi riempie di eccitazione. Tutto fa parte di questa mia voglia di conoscermi.
Questo pensiero si scioglie ,come neve al sole, dopo il primo turno di guardia. Sveglia dopo circa un’ ora di sonno su una scomoda branda al corpo di guardia (mai state comode le brande ),veloce sciacquata al viso, sveglia alle sentinelle e partenza lungo il perimetro delle scuole. In fila indiana, il primo in testa subentra nella postazione e chi smonta si accoda. Ritorno al corpo di guardia e subito in branda.
Nuova sveglia ,sorsata di caffè marca “ciofeca”, golata di cordiale e via di nuovo. Una palla. La mattina a scuola ,un sonno boia ,con i postumi d’una sbornia (non sembra, ma il cordiale fornitoci dallo Stato è alcool puro) e il più delle volte con stimoli diarroici .Bevete “ciofeca cafè” il peggiore caffè bevuto nei bar di Mariscuole. Mi succede di tutto. Una sentinella in armeria con estremo sprezzo del pericolo, in un attimo di profondo amor patrio si è letteralmente cagato sotto (ciofeca cafè?); chissà cosa avrà visto o sentito.
Il problema e’ che accodandosi alla fila e tirando un leggero vento di poppa al plotone un odore nauseabondo riempie le nostre narici. Alla sentinella in pineta e’ sparito un proiettile del fucile ,il mitico Enfield, e come da logica il responsabile sono io, deputato al controllo. Va da se che il secondo capo addetto all’armeria, dopo avermi offerto una sigaretta, mi promette di mandarmi sotto processo. Poi vedendo il terrore dipinto sul viso ,con una frase ad effetto, il bastardo, mi dice di non preoccuparmi che a tutta la faccenda ci avrebbe pensato lui.
Ci sono anche momenti di gioia epidermica, quando nei mesi primaverili la fresca brezza marina mi ringalluzzisce ed è piacevole camminare in silenzio nella notte, in un ambiente addormentato, dove l’unico rumore è provocato dai tacchi degli scarponi che ritmicamente colpiscono il selciato oppure in assenza di sonno chiacchierare dei casi nostri fino a notte inoltrata con l’intero corpo di guardia. Ma purtroppo i momenti più belli venivano poi interrotti dal solito ufficiale che, guarda caso, doveva aver litigato con la moglie tanto da rompere i chitarrini a noi. Quindi ho provato a me stesso che prima di preferire qualcosa, che si presume sia il meglio, è utile informarsi .

 Dario Bilotti 

timone

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