Era circa una mezz’ora, che da bravi marinai, eravamo tutti in fila per farci riempire quei famosi vassoi d’acciaio per il “pranzo”. Assieme ad altri del corso sessantotto, elettromeccanici, motoristi, furieri, nocchieri ecc., stavamo davanti a tutto l’equipaggio, perché su nave Doria, i sergenti con più anzianità di grado avevano la precedenza nelle file per pranzo e cena. Io, in quell’occasione ero il terzo o quarto, non ricordo bene, comunque come dicevo, da quasi mezz’ora, eravamo in attesa di quella piccola messa in scena che era la “prova del rancio”. Quel tempo, sembrava non passare mai, e quel giorno a fare la cosiddetta “prova”, arrivò il Comandante in Seconda, pochi bocconi scelti qua e là, poi la famosa frase:
…. potete iniziare!
Avevamo osservato tutto in religioso silenzio, ed io, all’improvviso, nella maniera più spontanea, dissi:
…Era l’ora!
Forse con un tono un po’troppo alto dissi quelle parole; il Comandante si voltò verso la fila, e prima con lo sguardo ci scrutò un po’ tutti, poi pacatamente chiese :
……chi è stato?
Alcuni secondi, e mi feci avanti:
…….io, Comandante.
…….dopo mangiato venga nel mio camerino.
Non è che quel giorno mangiai di buon appetito, pensavo cosa dire, e se poi avesse accettato le mie giustificazioni. Entrai nel suo camerino, e la solita frase:
…….sergente Lazzotti a rapporto, Comandante!
La classica “lavato di capo” oppure “appesciata”, a seconda delle circostanze, e mi spiegò addirittura che il suo ritardo era dovuto ad altri impegni dovuti alla sua posizione di comando. Poi:
……oggi, rimanga consegnato.
……signorsì!… ha comandi?
Quando uscii dal camerino, pensai:
…. bé, con mezza giornata a bordo me la sono cavata.
Mauro Lazzotti
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