Il controvento

Un breve racconto dell’Amm. Enzo Arena

Il controvento.
… e non riusciva a capacitars
i.

Andava avanti e indietro per la mensa equipaggio e la testa era sempre la.
La testa era a quei due secchi di acqua sporca che aveva buttato in mare a distanza di pochi minuti uno dall’altro durante il posto di lavaggio e tutti e due gli erano tornati in faccia.
Si, l’acqua sporca dei secchi, in faccia per colpa del vento.
Eppure il Comandante glielo aveva detto dopo aver visto la scena dalla plancia.
Sul lato dritto…Carmelo! Sul lato drittooooo…gli aveva urlato bonariamente il comandante. E lui del comandante si fidava.
Che tempaccio che c’era! Era stato già difficile mantenersi in equilibrio per lavare la mensa con la nave che sballottolava e poi quel ventaccio più di trenta nodi che gli aveva restituito tutta l’acqua sporca in faccia.
L’aveva buttata sul lato sinistro ed era da quella parte che veniva il vento.
Mai controvento Carmelo…aveva aggiunto il Comandante. Mai controventoooooo!
Ed era tornato in mensa equipaggio per un risciacquo del locale. Aveva riempito il secchio con acqua pulita e aveva ripassato la ramazza. Strizzata per bene.
Il capo si era pure complimentato per l’impegno che ci aveva messo malgrado la nave ballasse.
Doveva uscire per svuotare il secondo secchio e non si era certo scordato del consiglio del comandante.
Allora…riepiloghiamo…diceva nella sua mente. Questa volta il vento non mi frega! Se prima l’ho buttata sulla sinistra, adesso la butto sulla dritta. Il Comandante è ancora in plancia e vedrà che ho imparato la lezione.
Aveva ascoltato il suo suggerimento (suggerimento tra virgolette) e non aveva ottenuto l’effetto sperato. In faccia anche il secondo secchio di acqua sporca.
Ma perché?…ma perché?…si chiedeva.
Lo vide il Comandante. Lo vide anche la seconda volta prendere il secchio d’acqua in faccia e restare meravigliato. Si, l’aveva buttato sulla dritta e lo aveva ripreso in faccia.
Il Comandante lasciò l’Ufficiale di guardia in plancia e scese in mensa equipaggio dove Carmelo era molto giù di morale; lo prese sottobraccio e gli disse: “ vedi, caro Carmelo, prima di svuotare il secchio avresti dovuto guardare da dove veniva il vento. Anche la seconda volta lo hai svuotato controvento.
Ma lei, comandanti, mi dissi chi io dovevo buttarlo dell’altra patti, ed io accussì fici (ho fatto così).
Si, caro Carmelo. Vedi, noi con la nostra nave, siamo in “Vigilanza Pesca”, stiamo pattugliando una certa zona di mare…facciamo avanti e arreti, caro Carmelo.
Dopo che tu hai svuotato il primo secchio, io ho accostato di 180 gradi come spesso si fa quando si pattuglia. Quando tu hai svuotato il secondo, avendo accostato, il vento che prima ce lo avevamo sul lato sinistro, soffiava adesso da dritta. Ecco perché ti sei preso in faccia anche il secondo secchio.
Dai! Ora non pensarci più, sei stato comunque bravo a fare il posto di lavaggio con questo maltempo mentre parte dei tuoi colleghi sta in branda o a raccare.
Vieni prendiamoci un caffè…anzi no! Con questo mare forse è meglio se ci mangiamo un pacco di gallette.
Il mare era ancora molto mosso ma in Carmelo era tornato il sereno. Il vento non lo avrebbe più fregato.

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