Il primo amore non si scorda mai-Dario Bilotti

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Un bellissimo articolo di Dario Bilotti uscito sul n° 10  di Ottobre 2018 del giornale “Marinai d’Italia”

Il primo amore non si scorda mai

La domanda che mi pongo è dettata dalla consapevolezza di non aver sentore di cosa mi aspetta. Ecco, sì, apprensione per quello che sto per iniziare. La nave è bella, molto bella, ma sarò in grado di viverla appieno questa avventura? Debbo ritenermi fortunato della destinazione? Salgo lungo il barcarizzo, saluto la Bandiera, depongo lo zaino davanti al Corpo di Guardia e il timore mi assale. Ho l’impressione che tutti se ne accorgano, poi realizzo che sicuramente è così, non posso nasconderlo. Le paure si attenuano dopo aver fornito le mie generalità: SC EM/RDT/ST Dario Bilotti, Matr. 68V0916T. Sono nel luogo che dovrò cominciare a chiamare Casa. L’accoglienza è buona, i compagni sono per lo più giovani e i fratelli di corso di altre categorie conosciuti a Mariscuole mi sorridono, fugando definitivamente la tensione accumulata dal momento in cui ho cominciato a realizzare che si stava avverando un sogno. Il battesimo del mare lo effettuo subito, appena imbarcato si mollano gli ormeggi e via, direzione Taranto da dove sono partito tre giorni prima. È l’inizio di tre mesi intensi di mare in cui entro nell’ingranaggio, ma soprattutto sentendomi parte di esso. E arriva il primo viaggio da vivere, quattro mesi lontano da casa lungo le coste di un Continente. Sicuramente conoscerò popoli e persone con cui relazionarmi. Finalmente. Le guardie all’aperto sotto la pioggia come sotto il sole, sia di giorno che di notte e in mezzo a Oceani di nome Atlantico e poi Indiano, mi fanno assaporare l’essenza della vita che mi sono scelto. I miei giovanili desideri sono appagati dalla conoscenza di questa parte di mondo, dalle culture e dalle varie umanità che si affacciano sul mare. E poi esperienze nel condividere timori, come fermarsi in mezzo al mare per incendio oppure ormeggiare alla fonda con mare forza quattro davanti ad un porto e recarsi in franchigia in motobarca; divertenti come pescare calamari, barracuda e squali a poppa; intime come innamorarsi di bellissime figliole, ma soprattutto tanta cultura a cui mai avrei pensato di poter accedere.
I miei diciotto anni sono un viatico per iniziare a costruire il mio carattere di giovane uomo, li tempo vola, termina il viaggio di ventiquattromila miglia e si torna in Patria, Una splendida esperienza alle spalle e la voglia di ricominciare. La casa a Torino è sempre lì, genitori e sorelle stanno bene, anche la cagnetta. Quando si riparte?
Dobbiamo entrare in bacino. Nuove esperienze a secco come il caldo soffocante nei locali e le guardie notturne sudaticce. Ma mi manca il rumore soffuso dei motori che mi accompagna con il suo sbuffare continuo e inascoltato; l’emozione nell’ ammirare dalla plancia il cielo e il mare mentre scruto l’orizzonte; le prove in centrale in perfetta sintonia con i compagni; le passeggiate in coperta tra prora e poppa o anche solo sedermi a pensare. Come invocato la sosta finisce e l’acqua ci riaccoglie. Altro mare, altre attese sensazioni, altra intensa vita.
Il reparto tutto, ormai diventato famiglia nella famiglia, mi aiuta a credere ancor più a me stesso. Nuovi imbarchi di futuri amici per ora sconosciuti, sbarco di acquisiti fratelli con cui mi relazionavo e un nuovo Comandante.
Poi… arriva un FOM con la ferale notizia, un movimento che mi porterà nuovamente a Taranto. Il neo Comandante mi assicura che salire sulla Nave Ammiraglia, sarà un passo in più per la mia carriera, confidandomi che lui ci ha lasciato il cuore. Realizzo che l’amore per la propria nave è sentimento comune.
“Grazie Comandante, ma avrei preferito rimanere qui, mi mancherà “.
Addio F581, Nave Carabiniere, so che mi rimarrai nel cuore.

Dario viso Dario Bilotti

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