Dall’America a Carmagnola – Intervista a Dario Bilotti

Articolo Dario proiettore

Ancora una volta il nostro Dario Bilotti si rende protagonista di una iniziativa che porta lustro al Museo Civico Navale di Carmagnola

Ecco il testo dell’intervista

Di Santi Maimone
Dario proiettore ridNel 1942 in America venne varata una unità con il nome di Oyster Bay con il compito di nave appoggio idrovolanti, ben armata, da destinare in luoghi lontani dalle coste statunitensi. Nel 1957 venne ceduta all’Italia dove prese il nome di Cavezzale e impiegata come nave appoggio Incursori. Terminò il suo servizio nel 1993 e l’anno successivo fu radiata dal naviglio militare. Rimasta alle intemperie prima di esse-re venduta come ferro vecchio, realtà diventata normale nel nostro Paese, subì l’attacco di smontatori seriali di apparecchiature.
I Marinai di Carmagnola, per conto del Museo Civico Navale effettuarono una predazione autorizzata di cimeli. E da qui inizia la storia del proiettore che fa bella mostra di se in piazza Mazzini dinnanzi al bellissimo Monumento ai Caduti Carmagnolesi sul Mare. A tale proposito abbiamo intervistato Dario Bilotti direttore del museo navale:

Direttore come le è venuta l’idea di esporre il proiettore?
Era parecchio che soffrivo nel vedere questo cimelio arrugginire esposto ai quattro venti, anche se in posto sicuro e a tal proposito forse non basta solo un grazie alla Ditta Gatto che pazientemente lo ha custodito per molti anni. Con infinita pazienza ho iniziato il martellamento presso l’amministrazione affinché si prendesse carico del suddetto particolare (noi Marinai siamo dei terribili e tenaci rompiscatole) e finalmente trovato il posto dove collocarlo, sono cominciati i lavori approfittando del meraviglioso rifacimento esterno del vecchio peso, del monumento e dell’aiuola retrostante a cura del Comune. Un grazie all’amministrazione comunale per aver ascoltato le mie richieste e a cui chiedo scusa per il martellamento di cui sopra.

Io ricordo che era proprio conciato male.
E’ vero, dopo che è stata sistemata la base e fissata al pavimento è iniziato il lavoro più impegnativo, cioè riportarlo alla sua vecchia figura e renderlo ammirabile. A tal scopo lo abbiamo completamento smontato, sbloccate le parti arrugginite come le saracinesche, riportato a vista l’ottone del diaframma, rifatti gli ingranaggi e le ruote di scorrimento; tappati e stuccati i buchi sulla…diciamo carrozzeria, abbiamo fatto rifare la copertura superiore e fatto ricostruire una grande ghiera di alluminio dalla Ditta Osella, lucidata la lente/specchio del riflettore e ricostruiti particolari mancanti grazie alla ricerca di fotografie dei vecchi imbarcati. Attese lunghe ma soddisfacenti.

Direttore, tutto il lavoro lo ha fatto lei o ha approfittato di un aiuto esterno?
Certo che no, ho avuto un grande appoggio dal socio Franco Mondino che, oltre a essere un caro amico, è un membro del CDA del Museo e che ha messo in campo le sue conoscenze di lavoro per sopperire alle mie mancanze.
Quindi non rimane che andare a vedere il lavoro svolto.

Santi Maimone

Dario viso Dario Bilotti

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