E la nave rolla

Il buio della notte copre tutto come una coltre di panno nero che nulla fa trapelare dalla sua trama. Ma al mio occhio attento non sfuggono i segnali di vita che salgono impercettibili fino ai miei sensi. La luce di prora sembra si faccia strada perforando il muro nero davanti, dando un segnale di presenza umana dalla quale io mi escludo sentendomi parte integrante del tutto. Il fosforo disciolto nell’acqua, smosso dall’incedere, lampeggia un istante e ritorna negli abissi nei quali vorrei immergermi, per sentirmi appagato, per gioire della mia esistenza. Il vento fresco di questa notte primaverile mi accarezza il viso e se non fosse per il giubbotto di navigazione probabilmente soffrirei il freddo, ma stringendomi le spalle faccio aderire il tessuto al corpo tanto da impedire ogni contaminazione. Alzo il capo al cielo ad osservare le stelle, poche ma luminose, splendidi occhieggianti punti che guardo stringendo gli occhi, rendendoli piccole pagliuzze d’oro rese ondeggianti dal movimento lievemente marcato della nave attorno al proprio asse. Rumori soffusi, ovattati oppure nascosti dal lieve sibilo del vento che mi si amplifica nelle orecchie, ma di cui sento la mancanza appena un refolo ne cambia direzione, mi accompagnano in qualunque gesto io faccia. Il cielo terso, pulito da questa brezza che risveglia in me la gioia sopita dall’inverno è un invito a meditare su tutto ciò che mi circonda.
Nonostante la notte, ormai abituatomi alle tenebre, riesco a distinguere distintamente il nero e il più nero, e il fissare innanzi a me una parete scura, che sembra in continuo movimento, mi ipnotizza fino alla chiusura quasi totale degli occhi.
Il sonno mi potrebbe assalire, ma non sia mai che sfugga questi meravigliosi momenti, di pace interiore di movimentata solitudine.
Socchiudo gli occhi e il mio corpo ondeggia lentamente, penso alla bellezza degli istanti che vivo e se non fosse per questa lieve danza nel fresco serale vorrei essere in branda, continuare ad ondeggiare fino alla vittoria del sonno sulla veglia; addormentarmi pensando a Gabriella con un sorriso.
E la nave rolla.

 Dario Bilotti

timone

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