La branda

branda

Una curiosità pescata sul web grazie ad un amico

La BRANDA nella marineria velica e fino alla seconda guerra mondiale non indicava un letto ma un telo teso, una sorta di amaca appesa alle estremità grazie a due anelli o ad una sagola.
In questo modo si sfruttava uno stesso ambiente sia per le attività diurne che per dormire la notte, ottimizzando gli spazi.
Ad esempio, gli addetti ai cannoni dormivano sul ponte di batteria, accanto ai loro “pezzi”, pronti a dare battaglia con un minimo preavviso.
Al mattino la BRANDA veniva “rollata” e riposta nei bastingaggi per lasciare libero il locale e, per un certo periodo di tempo, fu considerata parte del corredo personale. Chi sbarcava se la portava con sè, da cui il detto “fare sacco e branda”.
Solo con l’aumento della gittata e della precisione dei cannoni fu possibile ridurne il numero a bordo delle navi, passando da vascelli da 100 e più pezzi a navi con meno di 10 cannoni e consentendo di avere spazio anche per i “locali di vita” separati dagli altri, con un sostanziale aumento dell’igiene.
Lo sviluppo della missilistica ne ha ulteriormente ridotto il numero ed oggi molte navi hanno soltanto un cannone a disposizione.
Buon vento
 
 
 
timone

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