
La Spezia 22 febbraio 2025 Circolo Sottufficiali
Consegna Sciabola numero 16
Non sto a raccontare quanto vissuto nella vigilia del giorno della premiazione, non avrebbe nessuna rilevanza se non una presa di coscienza che finalmente, dopo oltre un anno di rincorsa, siamo arrivati al momento topico. Partirei dalla cena. Michele, Paolo, Rino e Mariagrazia, Vincenzo e io come da accordi telefonici ci siamo trovati con Capo Briguglio e consorte al ristorante del sosia di Cavo Dragone (Ristorante Bartali), per rivederci, conoscerci un po’ di più e concertare un piano d’azione il più possibile condiviso. Non è servito a molto discutere sulla cerimonia visto che di cose chiare e definitive eravamo in due a non esserne a conoscenza. Ma siamo arditi, non penso che ci avrebbero arrestati.
Il sabato mi sono alzato (dopo una notte insonne o quasi, perché quando stavo per abbandonarmi tra le braccia di Morfeo Vincenzo dalla branda, pardon dal letto di fianco al mio, cambiava posizione e iniziava a russare) stanco e teso, ma più probabilmente la tensione e la preoccupazione affinché tutto si svolgesse perfettamente mi agitava. Mi è venuto spontaneo fare un parallelo tra le manifestazioni del Giuramento Solenne a Mariscuola o sul lungomare di Taranto con l’evento organizzato al Circolo di La Spezia. Usando una similitudine ho trasformato il Giuramento in un pranzo di gala, dove veniva servito un primo piatto a base di tartufo, un secondo con caviale del Volga con riccioli di burro delle valli bergamasche e cavolini di Bruxelles saltati in padella (il nostro premio) con l’importanza principale al primo e al secondo e un quasi insignificante contorno.
A La Spezia il piatto principale invece è il premiato, il secondo gli EM68, senza necessità di servire contorni. Un pranzo di gala dedicato solo ed esclusivamente a una persona, la più importante.
Rapportandomi con l’Ammiraglio Manfredini, diventato amico, delegato come rappresentante l’ANMI, finalmente ho messo in fila le priorità nella scaletta degli interventi, aiutato anche dall’Aiutante di Bandiera dell’Ammiraglio che sarebbe intervenuto. L’elenco che mi ero preparato era pronto per essere stracciato, ma lo conservavo per ripassare almeno i nomi.
La tensione mi agitava , vista poi la sala allestita proprio come si dice “ per le feste” l’agitazione mi poneva delle domande. Mi sarei seduto di fronte al pubblico al mio fianco sinistro il Comandante Interregionale Marina Nord Ammiraglio di Divisione Flavio Biaggi e al suo fianco il Contrammiraglio Marco Manfredini, mentre alla mia destra il Presidente del Consiglio Comunale di La Spezia Sig. Maurizio Piscopo e il Consigliere Regionale Sig. Gianmarco Medusei. Provate solo a immaginare la mia persona , notoriamente più a suo agio a tirare di lima , a presentare come cerimoniere queste personalità. Mi sarei vergognato a estrarre il biglietto dalla tasca e mi sono quindi deciso a parlare a braccio. Se ho commesso dimenticanze (le ho avute) ed errori spero che nessuno se ne sia accorto ma soprattutto che non si sia adombrato.

Penso che la continuazione della “festa” abbia avuto il suo massimo
Due parole sulle personalità intervenute. In mancanza del Sindaco, di norma, non è prevista la presenza di una personalità tanto alta, ma onore a lui. l’Ammiraglio Biaggi ha desiderato essere presente e le sue parole, che si possono sentire nei riflessi filmati, dimostrano che ha ritenuto importante l’evento. Mi pare d’aver sentito che nessuno lo obbligava a parlare nell’eventualità della sua presenza, che solitamente dopo un saluto si sarebbe allontanato, invece è rimasto a chiacchierare a lungo. Praticamente ha riconosciuto ciò che siamo, ciò che facciamo e forse neppure noi ci rendiamo conto di cosa rappresentiamo e nel caso di Capo Briguglio, l’amico Giuseppe, possiamo affermare che dobbiamo essere orgogliosi di questo, noi come orgoglio da mostrare e per Giuseppe un ricordo da esibire come medaglia nel prosieguo della carriera e da raccontare ai nipoti. L’Ammiraglio Manfredini si è subito messo a disposizione, mi ha suggerito le norme da seguire, consigliato e indirizzato e presentandomi l’Aiutante di Bandiera mi ha fatto fugare tutti i dubbi.
Il Consigliere Regionale Medusei, contattato lo scorso anno diede, senza che finissi di parlare, per certo la sua presenza. Il Presidente Piscopo prima ancora di ricevere l’invito mi ha dato la sua adesione. Qui siamo stati fortunati, amicizie comuni e la loro appartenenza alla nostra amata Marina sono state il viatico per raggiunger quanto ci eravamo prefissi.
Di fronte avevo una platea di bellissime uniformi portate da giovani e bellissime ragazze, da alcuni colleghi del premiando, ma tutti membri dell’equipaggio dell’Alghero accompagnati dal Comandante Rollo e la sua compagna, amici e parenti di Giuseppe e alcuni membri del Circolo. Una parola per il Comandante Rollo. Si è trovato a dover capire e compenetrarsi in un evento cominciato da altri ( il Comandante che lo ha preceduto) dovendo ricominciare da capo tutta la trafila. Beh, per come sono andate le cose, complimenti a lui. Simpatico, sorridente e socievole. Magari ne avessimo conosciuti di più ai tempi nostri.
Per farci conoscere ho raccontato brevemente chi siamo, partendo dal primo incontro a Mariscuola, passando dalla fine del corso agli imbarchi comuni e non. Poi dopo la lunga pausa di trenta anni il nostro primo incontro a Ostia ricordando chi ci aveva prematuramente lasciati e a cui se ne sarebbero aggiunti purtroppo altri in breve tempo. Ho ricordato l’idea di Moreno di farsi scolpire la famosa stele e il successivo dono a Mariscuola e non è mancato un mio sentito saluto alla sua persona, così come ho ricordato e salutato Lucio, ideatore del premio, e che per ovvi motivi è stato deciso, ascoltando il suggerimento dell’allora Capo di Stato Maggiore Ammiraglio La Rosa, in sciabola e dragona. Stupore nei visi dei presenti quando hanno sentito che quella sarebbe stata la consegna numero sedici. Prima di presentare Michele come donante la sciabola ho recitato la preghiera del Marinaio, giusto per dare un tocco solenne alla cerimonia. Alla fine della consegna ho avuto l’idea di ringraziare i presenti con un detto, un aforisma e una frase che mi pare abbiano toccato il cuore di tutti.
Terminata la cerimonia un rinfresco, alzate di calici e ulteriori scambi e donazioni di Crest. Meglio di così forse non poteva andare. Un pranzo ci ha riuniti a tavola come si usa fare per suggellare una incontro meraviglioso. Che dire, sono orgoglioso di far parte di un gruppo coeso di amici che fanno dei loro ricordi una pietra miliare e che per riempire questo ipotetico album ancora si ritrovano per rinverdire i loro migliori anni.
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